Il Drago pronto per la granfondo…guardando al Giro d’Italia

E’ iniziato il conto alla rovescia per la 1.edizione della Granfondo del Dragone di Belluno presentata nei giorni scorsi.

Domani dalle ore 15 in Piazza dei Martirila consegna dei pettorali e poi il Drago di Belluno, domenica 29 agosto, spiccherà il volo alle ore 7.30verso l’Alpago con passaggi spettacolari con vista sul lago di Santa Croce, Limana e la Valmorel e arrivo in Nevegàl dove proprio 10 anni fa il campione Alberto Contador mise il sigillo sulla crono di Belluno al Giro d’Italia indossando proprio la maglia rosa.

Il nome dell’evento ciclistico deriva dal Drago contenuto nello stemma araldico del Comune di Belluno, misto alle leggende che da sempre animano la narrativa bellunese che richiama ad un dragone nascosto in fondo al lago di Santa Croce.

 

La corsa è firmata Decathlon di Ponte nelle Alpi, un partner speciale per  gli organizzatori dell’Asd Dolomiti Psg(società che organizza la Santa Klaus Running, la prima corsa dei Babbi Natale nata in Italia ma che firma da anni anche la Granfondo Segafredo Asolo) tanto da schierare una squadra di giovani ciclisti al via e uno staff di meccanici che saranno a disposizione dei partecipanti fino a pochi minuti prima della partenza per una controllatina alle biciclette last minute e una registrata più attenta nel post granfondo.

Si tratta di 117km totali per un dislivello complessivo di circa 2.700mt, sei i comuni attraversati oltre a Belluno ci sono Limana, Ponte nelle Alpi, Alpago, Tambre, Chies. Che sono i comuni che stanno lavorando per portare il Giro d’Italia proprio nello stesso percorso. I ristori saranno due: al km 40.2in località Sant’Anna (gestito dal quartiere Santo Stefano del Palio di Feltre) e al km 91.7in località Visome (gestito dai donatori di sangue di Visome), in questo secondo punto ci sarà anche il cancello orario per restare in gara (passaggio entro le ore 13.00).

Tempo massimo finale: ore 15.00.

Arrivo nel piazzale del Nevegal e pasta party (dalle 12) e premiazioni  (dalle 12.45) in Pian Longhi,centro sportivo poco distante, qui sarà allestito anche un bike park custodito che consentirà ai ciclisti di rilassarsi senza ansia di dover stare attenti alle proprie biciclette.

A disposizione dei partecipanti poi ci sarà anche il servizio fotografico SportPix basato sì sul numero di pettorale (spesso non proprio visibile perché attorcigliato al telaio) ma anche e soprattutto sul riconoscimento facciale. Basterà farsi un selfie e caricarlo nel sito per l’aggancio di tutte le foto relative da parte del sistema.

 

 

Al via della prima edizione ci sono partecipanti da 20 province: oltre a Belluno e alle province Venete arrivano da Bolzano, Cremona, Milano, Sondrio, Torino  e anche alcuni stranieri provenienti da Svizzera, Austria e Slovenia 

“Siamo pronti per questa edizione zero– ha spiegato Ivan PIOL, direttore generale della granfondo – visto il periodo difficile e post covid e lo spostamento di molti eventi in questo stesso periodo, per noi la cosa importante è partire e iniziare questa nuova avventura che siamo certi negli anni porterà molte persone a riscoprire una parte di Bellunese meno frequentata dai ciclisti ma non meno spettacolare e suggestiva”.

A noi azienda al primo anno di attività nel Bellunese– ha spiegato Marco Denti, direttore di Decathlon Ponte nelle Alpi – piaceva molto l’idea di sostenere un evento nuovo come noi e interessante che valorizza il territorio.

Con il pettorale numero 1 ci sarà l’onorevole Roger De Menech, deputato ed ex ciclista con i colori della Sc Alpago, tester del percorso qualche settimana fa e conoscitore delle salite del territorio. “Ho pedalato sulle salite del Dragone con l’amico giornalista ed ex ciclista Ilario Tancon proprio qualche settimana fa– ha raccontato De Menech alla conferenza stampa di presentazione – il nostro territorio è ricco di passaggi suggestivi, è fatto per chi ama la bicicletta e la granfondo del Dragone va proprio nella direzione di valorizzarlo. I partecipanti si divertiranno sicuramente e resteranno affascinati da quello che vedranno”.